I complementi sono una parte importante della grammatica italiana. Si distinguono in complementi diretti e complementi indiretti. Ma qual è la differenza tra i due? Scopriamolo insieme.
Cos'è un Complemento Diretto?
I complementi diretti sono chiamati così perché si legano direttamente al verbo, cioè senza l'ausilio di una preposizione. Si tratta di parole che completano il significato del verbo, come ad esempio i nomi, gli aggettivi, gli avverbi e le frasi. Ad esempio, nel verbo 'mangiare' il complemento diretto è il nome 'pane'.
Che differenza c'è tra Complemento Diretto e Indiretto? Il Complemento Diretto è una parte della frase che si riferisce direttamente al soggetto, mentre il Complemento Indiretto si riferisce indirettamente al soggetto. Ad esempio, se si chiede quanti grammi di tagliatelle fresche per 4 persone , il Complemento Diretto è 'quanti grammi' e il Complemento Indiretto è 'per 4 persone'. Oppure, se si chiede qual è la targa più recente , il Complemento Diretto è 'qual è' e il Complemento Indiretto è 'la targa più recente'.
Cos'è un Complemento Indiretto?
I complementi indiretti, invece, si legano a una preposizione. Si tratta di parole che completano il significato del verbo, come ad esempio i nomi, gli aggettivi, gli avverbi e le frasi. Ad esempio, nel verbo 'dare' il complemento indiretto è il nome 'regalo' con la preposizione 'a'.
Differenze tra Complemento Diretto e Indiretto
La principale differenza tra i due complementi è che il complemento diretto si legano direttamente al verbo, mentre il complemento indiretto si legano a una preposizione. Inoltre, i complementi diretti sono sempre soggetti al verbo, mentre i complementi indiretti possono essere soggetti o oggetti.
Esempi di Complemento Diretto e Indiretto
Ecco alcuni esempi di complementi diretti e indiretti:
- Complemento diretto: 'Mangiare pane'
- Complemento indiretto: 'Dare un regalo a qualcuno'
- Complemento diretto: 'Guardare un film'
- Complemento indiretto: 'Parlare con qualcuno'
Conclusione
In conclusione, i complementi diretti e indiretti sono due parti importanti della grammatica italiana. La principale differenza tra i due è che i complementi diretti si legano direttamente al verbo, mentre i complementi indiretti si legano a una preposizione. Speriamo che questo articolo ti abbia aiutato a capire meglio la differenza tra i due.
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In conclusione, i complementi diretti e indiretti sono due parti importanti della grammatica italiana. La principale differenza tra i due è che i complementi diretti si legano direttamente al verbo, mentre i complementi indiretti si legano a una preposizione. Speriamo che questo articolo ti abbia aiutato a capire meglio la differenza tra i due.
Domande Frequenti
Si distinguono in complementi diretti e complementi indiretti. I complementi diretti sono chiamati così perché si legano direttamente al verbo, cioè senza l'ausilio di una preposizione. I complementi indiretti sono chiamati così perché si legano indirettamente al verbo, cioè per mezzo di una preposizione.
Come capire se è un complemento indiretto?
I complementi indiretti o espansioni indirette si aggiungono alla frase minima per fornire informazioni relative a luogo, tempo, modo… Si chiamano “indiretti” perché spesso sono introdotti da una preposizione; ognuno di essi risponde ad una domanda diversa . La mamma / legge / un libro / di poesie.
Quali sono i complementi diretti esempi?
diretti, se si legano all'elemento reggente direttamente, senza bisogno di preposizioni: Giorgio ha preso un bel voto; Marta è reputata un'ottima attrice.
Cosa sono i complementi diretti e indiretti esempi?
I complementi diretti non hanno bisogno di una preposizione, mentre quelli indiretti sì. Ad esempio nella frase 'Marco mangia il gelato' Marco è il soggetto, mangia è il verbo e il gelato è un complemento che risponde alla domanda 'che cosa?
Come si riconosce un complemento diretto?
Si definiscono complementi diretti quelli che si legano al verbo della frase senza bisogno di essere introdotti da una proposizione (come in, di, per, eccetera).
COSA SONO I COMPLEMENTI (diretto / oggetto e indiretti)
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Quali sono i tre complementi diretti?
Complemento, domanda a cui risponde e l'esempio.
- Complemento oggetto: Chi? ...
- Complemento di specificazione: Di chi? ...
- Complemento di denominazione: Di quale nome? ...
- Complemento partitivo: Di chi? ...
- Complemento di termine: A chi? ...
- Complemento di moto a luogo: Dove? ...
- Complemento di moto da luogo: Da dove?
A cosa rispondono i complementi indiretti?
Questi due complementi si trovano nelle frasi passive e indicano da chi o da che cosa è compiuta l'azione. Rispondono alla domanda Da chi ? da che cosa ? La finestra è rotta da un sasso.
Quando si usano i complementi indiretti?
I pronomi complemento indiretto sostituiscono i nomi, per evitare ripetizioni. Rispondono alla domanda a chi?/a che cosa? e si utilizzano con i verbi seguiti dalla preposizione a, come: parlare a, telefonare a, chiedere a, rispondere a, ecc. Lucia ha telefonato a Luca → Lucia gli ha telefonato.
Quanti sono i complementi diretti?
Nella grammatica italiana ci sono tre complementi diretti: il complemento oggetto, il complemento predicativo del soggetto e il complemento predicativo dell'oggetto.
Cosa è l'oggetto indiretto?
Un oggetto indiretto è la persona (o cosa) a cui è diretta l'azione. Per esempio, se mandi una lettera a Maria, lei NON è l'oggetto dell'azione (perché la lettera lo è) ma la persona a cui l'azione è diretta! Voi mandate l'oggetto dell'azione (la lettera) ad una persona, Maria.
Quali sono i 4 complementi?
Sono quattro:
- complemento di stato in luogo. Indica il luogo in cui avviene qualcosa o in cui si trova qualcuno o qualcosa: ...
- complemento di moto a luogo. Indica il luogo verso il quale qualcuno o qualcosa si muove: ...
- complemento di moto da luogo. ...
- complemento di moto per luogo.
Come spiegare i complementi?
I complementi sono elementi che 'completano' il significato della frase specificando o arricchendo altri componenti della frase stessa. I complementi in pratica ci dicono qualcosa di più riguardo un'azione (es: chi l'ha compiuta o chi la subisce), un attributo ecc...
Quali sono i complementi indiretti in analisi logica?
I complementi indiretti sono i complementi introdotti da una preposizione, dunque non si collegano direttamente al verbo da cui dipendono. Ecco quali sono e a quali domande rispondono: Complemento di specificazione. Precisa il significato o il valore del termine cui si riferisce.
Come si chiama il complemento che risponde alla domanda di che cosa?
Il complemento oggetto è molto importante, è formato da un sintagma nominale e infine è retto da un verbo di tipo transitivo nella norma. Risponde alle domande Chi? Che cosa?
Qual è il complemento che risponde alla domanda?
Complemento di misura: risponde alla domanda 'quanto?'. Esempio: è un cane di 15 chili. Il balcone è lungo 3 metri. E' introdotto dalla preposizione semplice 'di'.
Che complemento È con gratitudine?
I nomi da cui può dipendere il complemento di termine sono quei nomi derivati dagli aggettivi appena elencati, come idoneità, danno, gratitudine, fedeltà, ecc.
Che complemento è per favore?
A mio avviso, “per favore” nella frase in oggetto è solo una locuzione avverbiale “di cortesia”. Il complemento di fine (o scopo) è un sostantivo (o altra parte del discorso adoperata in funzione di sostantivo) che indica il fine (o lo scopo) a cui tende l'azione espressa dal predicato verbale.
Che complemento è a chi a che cosa?
Il complemento di termine risponde alla domanda a chi?, a che cosa? e perciò indica la persona, l'animale o la cosa a cui si rivolge l'azione espressa dal verbo. La preposizione semplice che di solito lo introduce è a, insieme alle relative forme articolate.
Come si fa a distinguere il predicato verbale da quello nominale?
- il predicato nominale ti dice cosa è o com'è, cioè esprime una qualità relativa al soggetto della frase. - il predicato verbale ti chiarisce cosa fa, come sta, in che condizione o luogo si trova il soggetto della frase.
Come si forma un complemento indiretto?
E I COMPLEMENTI INDIRETTI
si uniscono alla parola a cui si riferiscono senza alcuna preposizione Maria suona LA CHITARRA. sono sempre introdotti da una preposizione semplice o articolata Vado IN PISCINA CON PAOLO. sono formati da un avverbio o da una locuzione avverbiale OGGI arrivano i nonni.
Come riconoscere i complementi diretti da quelli indiretti?
Si distinguono in complementi diretti e complementi indiretti. I complementi diretti sono chiamati così perché si legano direttamente al verbo, cioè senza l'ausilio di una preposizione. I complementi indiretti sono chiamati così perché si legano indirettamente al verbo, cioè per mezzo di una preposizione.
Come si fa a fare l'analisi logica?
Per fare l'analisi logica è bene procedere in questo modo:
- Individuare il verbo;
- Individuare il soggetto;
- Individuare il complemento oggetto;
- Analizzare il resto dei complementi.
Quali sono i tipi di complemento?
La lista di Serianni comprende, nell'ordine: i complementi d'agente e di causa efficiente, di termine, il dativo etico, di specificazione, di tempo (continuato e determinato), di luogo (stato in luogo, moto a / da / per luogo), di mezzo, di causa, di modo o maniera, di compagnia e di unione, di argomento, di quantità, ...
A cosa risponde il complemento di causa?
Il complemento di causa risponde alle domande “per causa di chi?”, “per causa di che cosa?” e non va confuso con altri complementi indiretti che sono introdotti dalle medesime preposizioni, semplici o articolate, del complemento di causa.
Qual è la differenza tra diretto e indiretto?
Per riferire i pensieri o parole di qualcuno usiamo il discorso diretto, cosidetto perchè riporta direttamente le parole pronunciate, il discorso indiretto, con il quale le stesse parole vengono invece riferite per mezzo di una proposizione subordinata dipendente da verbi come dire, riferire, esclamare, ecc.