L'assenza per malattia è una situazione che può capitare a tutti. Se hai superato i 6 mesi di assenza per malattia, è importante conoscere i tuoi diritti e come procedere. In questo articolo, esamineremo cosa fare dopo 6 mesi di malattia.
Cosa Succede Dopo 6 Mesi di Assenza per Malattia?
Secondo la legge italiana, un lavoratore può essere assente per malattia per un massimo di 6 mesi. Se l'assenza per malattia supera i 6 mesi, il lavoratore può essere licenziato. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Ad esempio, se il lavoratore è assente per malattia a causa di un infortunio sul lavoro, può essere assente per un periodo più lungo. Inoltre, se il lavoratore è assente per malattia a causa di una malattia professionale, può essere assente per un periodo più lungo.
Cosa Fare Dopo 6 Mesi di Assenza per Malattia?
Se hai superato i 6 mesi di assenza per malattia, è importante che tu sappia cosa fare. Innanzitutto, devi contattare il tuo datore di lavoro e informarlo della tua situazione. Il tuo datore di lavoro può decidere di non licenziarti, ma di concederti un periodo di assenza aggiuntivo. Se il tuo datore di lavoro decide di licenziarti, hai diritto a un periodo di preavviso e a una liquidazione. Inoltre, hai diritto a una copertura assicurativa per le malattie professionali.
Dopo 6 mesi di assenza per malattia, ci sono alcune cose che devi fare. Prima di tutto, devi contattare il tuo medico per una visita di controllo. Inoltre, devi assicurarti di avere tutti i documenti necessari per dimostrare che hai effettivamente sofferto di una malattia. Infine, devi essere pronto a riprendere il tuo lavoro. Per saperne di più su Calliope e Morfeo e su inchiostro biondo , visita il nostro sito.
Cosa Succede Al 1° Gennaio?
Al 1° gennaio di ogni anno, quindi, si azzera tutto e il lavoratore avrà a disposizione nuovamente 6 mesi di assenza per malattia. Se il lavoratore è assente per malattia per più di 6 mesi, il datore di lavoro può decidere di licenziarlo. Tuttavia, se il lavoratore è assente per malattia a causa di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale, può essere assente per un periodo più lungo.
Conclusione
In conclusione, se hai superato i 6 mesi di assenza per malattia, è importante che tu sappia cosa fare. Devi contattare il tuo datore di lavoro e informarlo della tua situazione. Se il tuo datore di lavoro decide di licenziarti, hai diritto a un periodo di preavviso e a una liquidazione. Inoltre, hai diritto a una copertura assicurativa per le malattie professionali. Al 1° gennaio di ogni anno, quindi, si azzera tutto e il lavoratore avrà a disposizione nuovamente 6 mesi di assenza per malattia.
Fonti: INAIL , Ministero del Lavoro
Domande Frequenti
Assenza per malattia: che succede se si superano i 6 mesi Al 1° gennaio di ogni anno, quindi, si azzera tutto e il lavoratore avrà a disposizione nuovamente 180 giorni di assenza indennizzabili, e così via.
Cosa succede se superi i 6 mesi di malattia?
Dunque, decorso il periodo dei 6 mesi, un lavoratore non riceve più l'indennità di malattia né dall'INPS, né dal suo datore di lavoro. Anzi, c'è una possibilità ancora peggiore: il datore di lavoro potrebbe addirittura decidere di licenziare il dipendente.
Cosa succede se un lavoratore supera i 180 giorni di malattia?
2110 c.c. dispone che l'imprenditore può recedere dal contratto, e quindi licenziare il lavoratore, nel caso in cui l'assenza per malattia superi un periodo (c.d. “periodo di comporto”) stabilito dalla legge, dai contratti collettivi, o in via residuale, dagli usi.
Quanti mesi di malattia si possono fare prima di essere licenziati?
Il periodo di comporto non è mai fisso. È nella maggior parte dei casi di 180 giorni, ma può variare in base allo specifico CCNL di riferimento in base al settore o alla posizione del lavoratore.
Quanto tempo si può stare a casa in malattia?
Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono consentiti un massimo di giorni 180 complessivi in un anno solare.
Licenziamento per Malattia: è Possibile?
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Chi paga la malattia dopo 6 mesi?
Dopo i 6 mesi la malattia non viene più pagata, né dall'Inps né tantomeno dal datore di lavoro. Anzi, qualora la malattia dovesse protrarsi per molto tempo, questo potrebbe persino recedere unilateralmente il contratto, disponendo il licenziamento per malattia.
Chi viene licenziato per malattia ha diritto alla disoccupazione?
Naspi e malattie invalidanti
Il lavoratore che di colpo si trovi a doversi licenziare per una sopraggiunta malattia invalidante non può percepire la Naspi o disoccupazione perché - come dice la legge - il licenziamento deve provenire dall'azienda e non dal lavoratore.
Quando l'azienda può licenziare per malattia?
Il datore di lavoro può licenziare legittimamente il dipendente che si trovi in malattia solamente se la sua assenza comporti un grave pregiudizio per l'organizzazione dell'azienda. Per esempio se l'azienda ha pochissimi dipendenti e l'assenza protratta di uno di loro comporti un grave danno alla produzione aziendale.
Come licenziare un dipendente che si mette sempre in malattia?
Superato il periodo di comporto, il dipendente in malattia è immediatamente licenziabile anche senza dover fornire una ragione del recesso: basta che nella lettera di licenziamento siano indicati i giorni e la durata dell'assenza.
Quanto incide la malattia sulla disoccupazione?
I periodi di malattia vanno neutralizzati ai fini dell'accesso al sostegno contro la disoccupazione in quanto ininfluenti, e determinano un ampliamento del quadriennio di riferimento.
Quanti giorni di malattia si possono fare in un anno a tempo indeterminato?
In questo caso viene dichiarata dal medico curante una “ricaduta” ed è possibile estendere il periodo di malattia sino a un massimo di 180 giorni (per quanto riguarda i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato).
Come si azzerano i giorni di malattia?
Come si azzera il comporto
Nell'ipotesi di comporto secco, il periodo tutelato si azzera una volta terminata la malattia: in pratica, se il dipendente si ammala, ma non supera le giornate previste dal contratto, al verificarsi di una nuova malattia il conteggio parte da zero.
Quali malattie non sono soggette a visita fiscale?
Quali sono i casi di esonero alla visita fiscale INPS?
- Malattia connessa all'esistenza di una patologia grave che richiede cure salvavita;
- Infortunio sul lavoro e malattia professionale;
- Malattia correlata a un'eventuale invalidità o menomazione del dipendente pari o superiore al 67%.
Quanto si può stare in malattia per depressione?
In caso di situazioni di forte disagio personale all'interno e/o all'esterno del posto di lavoro, è possibile chiedere al proprio datore di lavoro un'aspettativa o un congedo temporaneo non retribuito della durata massima di due anni (frazionabile) nell'arco dell'intera vita lavorativa.
Cos'è il comporto prolungato?
Il comporto prolungato è pari a: per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti 274 giorni di calendario; per anzianità di servizio oltre 3 anni e fino ai 6 compiuti 411 giorni di calendario; per anzianità di servizio oltre i 6 anni 548 giorni di calendario”.
Come si contano i 180 giorni di malattia INPS?
L'indennità pagata dall'INPS spetta dal quarto giorno successivo a quello di inizio della malattia e per tutta la durata della malattia, indicata nella prognosi, fino ad un massimo di 180 giorni complessivi per ciascun anno solare.
Quali sono le giuste cause per potersi licenziare?
I motivi più frequenti riconosciuti come giusta causa di licenziamento sono:
- Falso infortunio e falsa malattia del dipendente;
- Violazione del patto di non concorrenza;
- Scorretto uso dei permessi per ex legge 104/92;
- Falsa timbratura del cartellino;
- Perdita dei requisiti CIG (Cassa Integrazione Guadagni);
Chi soffre di depressione può essere licenziato?
Con la sentenza n. 9647 del 13.04.2021, la Cassazione afferma che è illegittimo il licenziamento irrogato al dipendente che esce di casa durante l'assenza per malattia causata da un disturbo depressivo, dal momento che detta condotta non è incompatibile con la patologia e non pregiudica il recupero dalla stessa.
Come si può licenziare un dipendente a tempo indeterminato?
Cessazione del contratto - Recesso
Il datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato solo per una giusta causa, ossia solo in caso di gravi azioni commesse dal lavoratore che non permettano lo svolgersi della normale attività.
Quanti mesi di malattia si possono fare in tre anni?
1) 8 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia fino a 3 anni di anzianità di servizio; 2) 10 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia fino a 6 anni di anzianità di servizio; 3) 12 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia oltre i 6 anni di anzianità di servizio.
Cosa rischia il datore di lavoro per malattia professionale?
Nel caso in cui la malattia professionale comporti un'inabilità temporanea e assoluta al lavoro, il datore di lavoro ha l'obbligo di erogare la retribuzione nei primi tre giorni di assenza, al termine dei quali la copertura verrà garantita dall'INAIL.
Cosa ti aspetta se vieni licenziato?
Come riporta “La legge per tutti“: Al lavoratore spetta il tfr, cioè la liquidazione, che ammonta all'incirca ad una mensilità per ogni anno lavorato presso l'azienda; spettano poi i ratei delle mensilità aggiuntive (tredicesima e, se dovuta, quattordicesima), la liquidazione dei permessi e delle ferie non goduti e, se ...
Cosa succede se si supera il periodo di comporto?
In assenza di specificazione nel contratto collettivo la legge fa riferimento a un 'periodo fissato dagli usi o secondo equità'. Quasi tutti i contratti di lavoro, in caso di superamento del periodo di comporto, consentono al lavoratore di richiedere un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita.
Quanta malattia paga l'INPS in un anno?
50% della retribuzione media globale giornaliera percepita dal lavoratore nel periodo mensile scaduto e immediatamente precedente l'inizio della malattia, per i primi 20 giorni; 66,66% ( 2/3) della retribuzione media giornaliera di cui sopra, dal 21° giorno.
Quanto dura il periodo di comporto?
Periodo di comporto per gli impiegati
Per quanto riguarda gli impiegati, è l'articolo 6 del Regio decreto n. 1825/194 a fissare la durata del comporto, stabilendo chiaramente che tale periodo scade dopo: 3 mesi di assenza, quando l'anzianità di servizio è inferiore a 10 anni; 6 mesi, quando è superiore a 10 anni.