Quando un lavoratore si ammala, ha diritto a un periodo di malattia retribuito fino a 6 mesi. Ma cosa succede se si superano i 6 mesi di malattia? Dunque, decorso il periodo dei 6 mesi, un lavoratore non riceve più l'indennità di malattia né dall'INPS, né dal suo datore di lavoro. Anzi, c'è una possibilità che il lavoratore possa essere licenziato. Ma quali sono le altre possibilità? Scopriamolo insieme.
Possibilità per i Lavoratori
Se un lavoratore supera i 6 mesi di malattia, ha ancora alcune possibilità. La prima è quella di chiedere una proroga all'INPS. L'INPS può concedere una proroga fino a un massimo di 12 mesi, a condizione che il lavoratore sia ancora in grado di svolgere le sue mansioni. Se la proroga viene concessa, il lavoratore può continuare a ricevere l'indennità di malattia. Se invece la proroga non viene concessa, il lavoratore può chiedere una pensione di invalidità. Per ottenere la pensione di invalidità, il lavoratore deve dimostrare di essere affetto da una malattia cronica o invalidante che gli impedisce di svolgere le sue mansioni. Se la pensione di invalidità viene concessa, il lavoratore può continuare a ricevere l'indennità di malattia fino a quando non sarà in grado di tornare al lavoro.
Superare i 6 Mesi di Malattia: Cosa Succede? La malattia può essere una situazione difficile da affrontare, sia fisicamente che emotivamente. Se si superano i 6 mesi di malattia, ci sono alcune cose che è importante sapere. Ad esempio, è importante capire quali sono i propri diritti e quali sono le opzioni disponibili. Per saperne di più, avremmo o avremo una panoramica di ciò che succede quando si superano i 6 mesi di malattia. Inoltre, è importante conoscere le opzioni di assistenza finanziaria disponibili. Per saperne di più, numero abbonati dazn 2022 è una buona risorsa per informazioni sull'assistenza finanziaria.
Cosa Fare in Caso di Licenziamento
Se un lavoratore supera i 6 mesi di malattia, il datore di lavoro può decidere di licenziarlo. In questo caso, il lavoratore ha diritto a un'indennità di licenziamento. L'indennità di licenziamento è una somma di denaro che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore in caso di licenziamento. La somma di denaro varia a seconda della durata del rapporto di lavoro e dell'età del lavoratore. Inoltre, il lavoratore ha diritto a una liquidazione, che è una somma di denaro che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore in caso di licenziamento. La liquidazione è calcolata in base alla retribuzione mensile del lavoratore e alla durata del rapporto di lavoro.
Conclusione
Dunque, se un lavoratore supera i 6 mesi di malattia, non riceve più l'indennità di malattia né dall'INPS, né dal suo datore di lavoro. Tuttavia, il lavoratore ha ancora alcune possibilità, come la proroga all'INPS o la pensione di invalidità. Inoltre, in caso di licenziamento, il lavoratore ha diritto a un'indennità di licenziamento e a una liquidazione. Per maggiori informazioni sui diritti dei lavoratori in caso di malattia, è possibile consultare il sito dell'INPS o il sito del Ministero del Lavoro .
Domande Frequenti
Dunque, decorso il periodo dei 6 mesi, un lavoratore non riceve più l'indennità di malattia né dall'INPS, né dal suo datore di lavoro. Anzi, c'è una possibilità ancora peggiore: il datore di lavoro potrebbe addirittura decidere di licenziare il dipendente.
Chi paga la malattia dopo 6 mesi?
Dopo i 6 mesi la malattia non viene più pagata, né dall'Inps né tantomeno dal datore di lavoro. Anzi, qualora la malattia dovesse protrarsi per molto tempo, questo potrebbe persino recedere unilateralmente il contratto, disponendo il licenziamento per malattia.
Quanti mesi si può stare a casa in malattia?
È quasi sempre la contrattazione collettiva a stabilire la durata del periodo di comporto; la legge lo fa soltanto per gli impiegati, fissandola a 3 mesi se l'anzianità di servizio è inferiore a 10 anni, e a 6 mesi se invece tale anzianità è superiore a 10 anni.
Quanta malattia si può fare per non essere licenziati?
È nella maggior parte dei casi di 180 giorni, ma può variare in base allo specifico CCNL di riferimento in base al settore o alla posizione del lavoratore.
Quanto tempo si può stare in malattia in un anno?
Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono consentiti un massimo di giorni 180 complessivi in un anno solare.
MALATTIA VS LICENZIAMENTO....COME EVITARLO!!! NON POTETE NON SAPERLO
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Cosa succede se un lavoratore supera i 180 giorni di malattia?
Quindi, spiegano i Giudici, «non c'è una aspettativa in senso proprio né muta il titolo dell'assenza». Semplicemente «il dipendente resta assente per malattia ma non riceve sostegno economico, “come se” fosse in aspettativa non retribuita».
Quante volte si può prolungare la malattia?
Quante volte si può prolungare la malattia? Addirittura, il medico fiscale può passare due volte nell'arco della stessa giornata. Ma procediamo per ordine, e vediamo, in caso di malattia, come prolungare l'assenza dal lavoro.
Come licenziare un dipendente che si mette sempre in malattia?
Superato il periodo di comporto, il dipendente in malattia è immediatamente licenziabile anche senza dover fornire una ragione del recesso: basta che nella lettera di licenziamento siano indicati i giorni e la durata dell'assenza.
Come licenziare un dipendente a tempo indeterminato in malattia?
Licenziamento durante la malattia: per giusta causa
Il dipendente in malattia può essere licenziato a patto che i motivi alla base del recesso non riguardino il perdurare dell'assenza, ma una sua condotta talmente grave da non consentire la prosecuzione provvisoria del rapporto.
Chi è in malattia può essere licenziato?
Con la recente sentenza n. 23674 del 28 luglio 2022 la cassazione ha ribadito che è nullo il licenziamento intimato nei confronti del lavoratore assente per motivi di salute e avvenuto prima del decorso del periodo di comporto fissato dalla contrattazione collettiva.
Quanti mesi di malattia per depressione?
In caso di situazioni di forte disagio personale all'interno e/o all'esterno del posto di lavoro, è possibile chiedere al proprio datore di lavoro un'aspettativa o un congedo temporaneo non retribuito della durata massima di due anni (frazionabile) nell'arco dell'intera vita lavorativa.
Quando la malattia non rientra nel comporto?
invalidanti sono esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia, oltre ai giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital anche quelli di assenza dovuti alle conseguenze certificate delle terapie. Pertanto per i giorni anzidetti di assenza spetta l'intera retribuzione.
Come si contano i 180 giorni di malattia INPS?
L'indennità pagata dall'INPS spetta dal quarto giorno successivo a quello di inizio della malattia e per tutta la durata della malattia, indicata nella prognosi, fino ad un massimo di 180 giorni complessivi per ciascun anno solare.
Quanto può durare la malattia di un dipendente?
La durata della malattia INPS è di 180 giorni per ogni anno solare, dopo i quali non viene più erogato alcun pagamento a favore del lavoratore, anche se ancora in stato di malattia.
Come si azzerano i giorni di malattia?
Come si azzera il comporto
Nell'ipotesi di comporto secco, il periodo tutelato si azzera una volta terminata la malattia: in pratica, se il dipendente si ammala, ma non supera le giornate previste dal contratto, al verificarsi di una nuova malattia il conteggio parte da zero.
Chi si licenzia per motivi di salute ha diritto alla disoccupazione?
Ebbene, per quanto possa risultare paradossale, il dipendente che si dimette a causa di una patologia che l'ha reso invalido a svolgere la sua attività lavorativa, non ha alcun diritto a percepire la NASpI.
Quali sono le giuste cause per potersi licenziare?
I motivi più frequenti riconosciuti come giusta causa di licenziamento sono:
- Falso infortunio e falsa malattia del dipendente;
- Violazione del patto di non concorrenza;
- Scorretto uso dei permessi per ex legge 104/92;
- Falsa timbratura del cartellino;
- Perdita dei requisiti CIG (Cassa Integrazione Guadagni);
Che tipo di licenziamento è quello per superamento del periodo di comporto?
Il licenziamento per superamento del periodo di comporto è assimilabile non già ad un licenziamento disciplinare, bensì ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo, causale di licenziamento cui si fa riferimento anche per le ipotesi di impossibilità della prestazione, riferibile alla persona del lavoratore, ...
Chi decide di mandare la visita fiscale?
La visita fiscale può essere richiesta dal datore di lavoro o eseguito direttamente dall'INPS che dispone di un sistema informativo chiamato Savio per effettuare controlli mirati per i lavoratori “furbacchioni” che richiedono la malattia a ridosso di ponti e fine settimana.
Quanti giorni di malattia si possono fare prima di essere licenziati?
un massimo di tre mesi nell'anno solare (cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre), se l'anzianità di servizio non supera i dieci mesi; un massimo di sei mesi se l'anzianità supera i dieci mesi.
Cosa conviene infortunio o malattia?
In caso d'infortunio, di solito le assicurazioni sociali pagano prestazioni più elevate rispetto a quanto non avvenga per una malattia. Il rischio di ammalarsi, però, è di gran lunga maggiore rispetto a quello di subire un infortunio. Su 10 casi di rendita 9 vengono infatti pagati a causa di una malattia.
Come faccio a sapere quanta malattia ho fatto?
Giorni di malattia: come sapere quanti ne ho fatto?
- consultare sul sito dell'Istituto e stampare gli attestati di malattia inserendo il numero di protocollo del certificato ed il tuo codice fiscale. ...
- consultare sul sito dell'Inps e stampare i certificati di malattia, inserendo il tuo codice Pin.
Quando scatta il comporto prolungato?
Il comporto prolungato è pari a: a) per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti: 274 giorni di calendario; b) per anzianità di servizio oltre 3 anni e fino ai 6 compiuti: 411 giorni di calendario; c) per anzianità di servizio oltre i 6 anni: 548 giorni di calendario.
Che cos'è il comporto prolungato?
Il periodo di comporto consiste in un lasso di tempo, in cui il lavoratore pur assente dal lavoro per malattia ha il diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro.
Come prolungare il periodo di comporto?
Per il calcolo del periodo di comporto, l'art. 32 del contratto collettivo Mobilità Attività ferroviaria dispone che qualora l'ultimo evento morboso in atto al termine del periodo di comporto risulti di durata superiore a 40 giorni il periodo ordinario di 12 mesi si prolunga fino a 15 mesi.