Quando si viene licenziati, una delle prime domande che ci si pone è: quando arriverà l'ultima busta paga? La maggior parte dei CCNL prevede che lo stipendio debba essere corrisposto dal datore di lavoro entro il giorno 10 del mese successivo. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che possono influire sulla tempistica della busta paga.
Cosa prevede il CCNL?
Il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) è un contratto che regola le relazioni tra i lavoratori e i datori di lavoro. Il CCNL prevede che lo stipendio debba essere corrisposto entro il giorno 10 del mese successivo. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che possono influire sulla tempistica della busta paga.
Quali sono le eccezioni?
In alcuni casi, il datore di lavoro può decidere di anticipare o posticipare la data di pagamento della busta paga. Ad esempio, se il lavoratore viene licenziato a metà mese, il datore di lavoro può decidere di anticipare il pagamento della busta paga. Inoltre, se il lavoratore ha un contratto a tempo determinato, il datore di lavoro può decidere di posticipare il pagamento della busta paga fino alla scadenza del contratto.
Quando arriva l'ultima busta paga dopo il licenziamento dipende dal contratto di lavoro e dalle leggi del paese in cui si lavora. In generale, la busta paga finale deve essere pagata entro una settimana dal licenziamento. Se hai bisogno di maggiori informazioni, puoi consultare un avvocato specializzato in diritto del lavoro. Se invece stai cercando qualcosa di più divertente, puoi dare un'occhiata a pellet in slovenia prezzi oa giochi da fare in quattro .
Cosa fare in caso di ritardo?
In caso di ritardo nell'invio della busta paga, il lavoratore può presentare un reclamo al datore di lavoro. Se il datore di lavoro non risponde entro un periodo ragionevole, il lavoratore può presentare una denuncia all'Ispettorato del Lavoro. Inoltre, il lavoratore può anche presentare una denuncia all'INPS per ottenere un indennizzo per il ritardo nell'invio della busta paga.
Conclusione
In conclusione, la maggior parte dei CCNL prevede che lo stipendio debba essere corrisposto dal datore di lavoro entro il giorno 10 del mese successivo. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che possono influire sulla tempistica della busta paga. In caso di ritardo nell'invio della busta paga, il lavoratore può presentare un reclamo al datore di lavoro o una denuncia all'Ispettorato del Lavoro o all'INPS.
Per maggiori informazioni sui diritti dei lavoratori in caso di licenziamento, si consiglia di consultare il sito web dell'INPS o di contattare un avvocato specializzato in diritto del lavoro. Inoltre, si consiglia di consultare il sito web del Ministero del Lavoro per informazioni sui CCNL.
Domande Frequenti
La maggior parte dei CCNL prevede che lo stipendio debba essere corrisposto dal datore di lavoro entro il giorno 10 del mese successivo. È possibile che altri contratti collettivi prevedano anche termini diversi (come il giorno 27 del mese stesso).
Quanto tempo ha il datore di lavoro per pagare lo stipendio dopo il licenziamento?
Rispondiamo dicendo che in base al contratto di lavoro collettivo a cui fa riferimento quello del dipendente, il Datore di Lavoro ha tempo fino al decimo giorno (o quinto in molti casi) del mese successivo alla retribuzione per pagare lo Stipendio.
Quando viene pagato l'ultimo stipendio?
Termine ultimo per lo stipendio
Nella maggior parte dei casi, i CCNL prevedono il pagamento entro il giorno 10 del mese successivo a quello lavorato, ma non esiste una regola valida per tutti i contratti collettivi nazionali di categoria. In assenza di CCNL si deve far riferimento agli accordi aziendali.
Cosa viene pagato con l'ultima busta paga?
Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, l'azienda ha l'obbligo di corrispondere nell'ultima busta paga delle somme aggiuntive rispetto alla normale retribuzione del mese: sono le competenze di fine rapporto.
Quanto tempo ci vuole per avere il TFR?
I tempi per la liquidazione del TFR per i dipendenti privati sono generalmente piuttosto brevi: nella maggior parte dei casi, infatti, il TFR viene liquidato insieme all'ultima busta paga o al più tardi entro 45 giorni dal termine del rapporto lavorativo.
E' meglio essere LICENZIATI o dare le DIMISSIONI?Avv. Angelo Greco
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Dove si vede il TFR sul sito INPS?
Si deve accedere al sito dell'Inps, nel'area Myinps, e poi si clicca su “servizio consultazione posizione personale da lavoro dipendente”. Qui si trovano i dati relativi agli anni di lavoro e cliccando sugli anni più recenti si può facilmente verificare l'importo di TFR accantonato in azienda.
Cosa fare se non viene pagata la liquidazione?
Se il datore di lavoro non risponde alla richiesta o non versa l'importo dovuto entro i termini previsti, il lavoratore può rivolgersi al Giudice del Lavoro e chiedere la condanna alla corresponsione del TFR.
Cosa ti viene pagato dopo le dimissioni?
Per esempio, oltre al Trattamento di fine rapporto, il dipendente che decide di dimettersi ha diritto anche al pagamento delle eventuali ferie non godute. Inoltre, ove maturate, il datore di lavoro deve corrispondere al dipendente il rateo di tredicesima e di quattordicesima mensilità.
Quando ti licenzi ti spetta la tredicesima?
Tredicesima a fine contratto: quanto spetta? Ai lavoratori licenziati o dimessi prima di dicembre, la tredicesima viene pagata a fine contratto e spetta per legge anche in caso di fine contratto. La tredicesima mensilità corrisponde ad un dodicesimo della retribuzione lorda annuale corrisposta al lavoratore.
Come si fa a sapere se il TFR viene pagato?
Il TFR si trova nella parte bassa della busta paga, dove è possibile leggere sia quanto matura quel mese sia quanto è stato accantonato progressivamente, fino a quel mese, nell'anno. Spesso i cedolini riportano quanto del TFR sia stato maturato nell'anno precedente in una casella con la dicitura “Fondo TFR al 31/12”.
A cosa hai diritto quando ti licenzi?
Il lavoratore che si dimette per giusta causa ha sempre diritto all'assegno di disoccupazione (che oggi si chiama Naspi); egli dovrà dare, all'Inps, la prova della giusta causa, eventualmente esibendo la lettera indirizzata all'azienda; – le ultime mensilità maturate e non ancora corrisposte; – il TFR maturato.
Chi si licenzia ha diritto alla liquidazione?
Sì: il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), spetta al lavoratore alla fine del proprio rapporto di lavoro qualunque sia la ragione per cui esso si concluda, quindi anche in caso di licenziamento per giusta causa.
Chi è in disoccupazione prende la tredicesima?
La tredicesima non spetta sulla Naspi
Non hanno diritto alla tredicesima, come anticipato, coloro che usufruiscono della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego, conosciuta meglio come Naspi.
Chi paga il TFR se la ditta chiude?
Chi paga al dipendente il TFR? Il Fondo di Garanzia. Ciò che è certo è che nelle situazioni in cui una società o un'azienda fallisce, il trattamento di fine rapporto che spetta al lavoratore sarà pagato con le risorse economiche che sono contenute all'interno del cosiddetto Fondo di Garanzia.
Quanto viene tassato il trattamento di fine rapporto?
I lavoratori che richiedono il pagamento anticipato, infatti, saranno soggetti a una tassazione TFR basata sui seguenti valori: Tassazione al 23% se richiesto per acquistare la prima casa. Se richiesto per spese mediche, aliquota al 15% meno lo 0,30% ogni anno dopo il 15° anno di servizio, fino a un massimo del 6%
Chi paga il trattamento di fine rapporto?
Il trattamento di fine rapporto (conosciuto anche come liquidazione o buonuscita) è una somma accantonata dal datore di lavoro e che viene corrisposta al lavoratore dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per qualsiasi motivo.
Quando finisce la disoccupazione Cosa posso fare?
Cosa si può richiedere quando si termina la Naspi 2023? Se hai terminato l'indennità di disoccupazione Naspi e non hai ancora trovato un lavoro, puoi fare domanda per il reddito di cittadinanza. Un sostegno destinato, proprio, a quelle famiglie che hanno redditi bassi o, talvolta, nulli.
Quando arriva tredicesima Naspi?
Nel mese di dicembre, i lavoratori dipendenti ricevono la tredicesima mensilità in busta paga: la cosiddetta gratifica natalizia che corrisponde al doppio dello stipendio. Questo spetta di diritto a tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato.
In che giorno del mese arriva la disoccupazione?
La NASpI di marzo 2023 verrà accreditata entro il giorno 16 come ogni mese, sul conto corrente bancario o postale indicato in fase di presentazione della domanda. La NASpI può essere accreditata anche su libretto postale o attraverso bonifico domiciliato presso gli uffici di Poste Italiane.
Perché non compare il Tfr in busta paga?
condividi sui social: Il tfr (trattamento di fine rapporto) da luglio 2018 cambia volto: i datori di lavoro, infatti, non saranno più obbligati a inserirlo in busta paga a quei dipendenti del settore privato che ne hanno fatto richiesta come quota integrativa di retribuzione (QuIR).
Quante mensilità di buonuscita?
In linea generale nelle aziende con meno di 15 dipendenti in caso di licenziamento illegittimo al lavoratore spetta un risarcimento del danno da 2 a 6 mensilità mentre nelle aziende con più di 15 dipendenti il risarcimento del danno può arrivare fino a 24/36 mesi.
Dove va il TFR lasciato in azienda?
lasciare il TFR in azienda e ritirarlo al termine del rapporto di lavoro; farlo confluire in un fondo pensione, in modo da contribuire alla propria previdenza complementare che andrà a integrare l'assegno pensionistico pubblico al momento del definitivo ritiro dal lavoro.
Perché il primo pagamento Naspi e Basso?
Dunque, il primo pagamento prende in considerazione il tempo dal momento in cui la domanda è stata accolta. Insomma, già così dovremmo comprendere che non si tratta di un mese pieno, indipendentemente dal giorno in cui si presenta la domanda, in quanto tutto si basa sul giorno dal quale decorre il sussidio.
Come vedere se la disoccupazione e in pagamento?
Il beneficiario di NASpI può verificare online autonomamente l'esito della domanda e lo stato dei pagamenti della prestazione accedendo alla propria sezione MyInps - previo inserimento PIN - cliccando sulla voce “I tuoi avvisi”.